Viareggio e la sua storia

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Viareggio è la perla della Versilia anche della Versilia vera e propria la città non farebbe parte ma ormai sì per convenzione.

Una costa ampia, lunga, dalla sabbia finissima come non ne farebbero parte Torre del Lago e la conca di Camaiore.

Viareggio la sua storia, nata in un territorio un tempo paludoso e insalubre, come molta parte dei territori costieri della Toscana. Era lo sbocco sul mare di Lucca, la fiera Lucca indipendente da Pisa e da Firenze. Un gruppo di poche case, qualche galeotto mandato qui a lavorare e morire e poi, nel 1820 l’assunzione delle stato di Città. Fu la duchessa Maria Luisa di Borbone a fare di Viareggio una vera città.

La perla del mare e della Versilia è sempre stata una terra di grandi spiriti propensi all’anarchia. Fu così che durante una partita di calcio contro i mai amati lucchesi, ci scappò il morto. La successiva ribellione portò alla nascita di una breve Repubblica che durò solo tre giorni. Era il 1920.

Ma già dai primi del 1900 Viareggio era meta di vacanzieri. Nei gloriosi anni ’60, poi, la Versilia divenne la meta agognata di molti italiani. Qui fu “inventato” il primo festival della canzone italiana, all’epoca ancora in radio, abbandonato dall’amministrazione comunale che gli preferì un’esposizione di cani, e che Sanremo adottò volentieri.

C’è la Viareggio del Carnevale, grandioso che non conosce stagioni e la Viareggio dei più grandi cantieri navali. Era il 24 febbraio 1873 quando carri addobbati passarono per la centrale via Regia dando il via a quello che sarebbe diventato il Carnevale più famoso e frequentato d’Italia. Pesantemente colpita nelle strutture più storiche dai bombardamenti alleati, Viareggio nel 1946 riprese il suo Carnevale dando vita ad una tradizione della cartapesta che dura ancora oggi. Viareggio con il suo simbolo, Burlamacco, che suona vicino al boccaccesco Buffalmacco che con la sua Ondina ci ricorda che la città è stata anche meta di scrittori, pittori, scultori. Qui nel 1929 fu fondato il Premio Letterario Viareggio Repaci segno di grande fermento culturale e politico della città.

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